C’è una luce particolare nella casa di Sheila. Entra delicata, soprattutto nella zona giorno, lì dove il divano accoglie pause e pensieri, e dove ogni oggetto sembra raccontare una storia. Ed è lì che si trova uno degli oggetti simbolo della casa: una lampada in carta di riso, delicata, sospesa, poetica.
Unisce forma e leggerezza, memoria e ironia. Un elemento che restituisce alla stanza una luce morbida e avvolgente, capace di cambiare l’atmosfera con discrezione e carattere.
Quella lampada è molto più di una fonte luminosa: è un gesto stilistico, un cenno alla tradizione orientale reinterpretato in chiave contemporanea.
Il suo design etereo si inserisce perfettamente in uno spazio che parla di connessioni tra passato e presente.
Sheila, oggi impegnata nella produzione teatrale, vive lo spazio domestico come un'estensione naturale della propria personalità: accogliente, fluido, gentile. Un nido dove il design incontra la memoria, e l’arredo diventa strumento per raccontare se stessi.
«La mia casa è generosa, dinamica e gentile», dice. Generosa perché accoglie amici, idee, momenti. Dinamica perché, come la musica, non è mai ferma: cambia, evolve, risuona. E gentile perché ogni angolo è curato con sensibilità, attenzione, ascolto.
La casa di Sheila è arredata con una palette che parla la sua lingua emotiva: carta da zucchero e terra di Siena, un contrasto armonico tra fresco e caldo, tra cielo e terra.
Il blu polveroso porta serenità e profondità, mentre le tonalità terrose aggiungono calore e radicamento. Insieme creano un equilibrio visivo che riflette perfettamente la sua personalità: riflessiva ma accogliente, creativa e concreta.
Anche attraverso i colori, Sheila costruisce un ambiente che non segue le mode, ma la sua storia.
Appassionata di ritratti femminili, Sheila colleziona opere che parlano di identità e forza.
Ma anche gli arredi partecipano al racconto.
Il pezzo più recente è uno specchio nell’ingresso, quasi un invito a riflettere su chi entra e chi esce, su ciò che portiamo con noi.
E poi ci sono le valigie, usate per sollevare oggetti, ricordi. Piccoli altari domestici che parlano di viaggi, di transiti e di luoghi lontani che continuano a vivere attraverso le cose.
Da TaniniHome siamo appassionati di viaggi, di culture e di oggetti identitari è per questo che le nostre selezioni di arredi abbracciano storie, radici e artigianalità. Oggetti che portano con sé la bellezza delle imperfezioni, l’autenticità delle culture, la forza del passato che incontra il presente. Uno stile che Sheila sente vicino al proprio modo di abitare, dove il contemporaneo non è freddo ma vibrante, contaminato, vivo.
Per chi — come lei — costruisce la casa come un diario visivo, ogni pezzo scelto è una traccia: un ricordo di viaggio, un omaggio all’estetica di una cultura, un dettaglio che invita a rallentare e osservare.
Sheila ci mostra come la casa non sia solo un rifugio, ma uno spazio narrativo.
Ogni oggetto diventa parte di una storia più grande: la nostra.
