Dal bancone di un bar alla sua poltrona preferita, passando per Fermenthinks: Julian Biondi ci racconta la sua casa
Dietro il successo della distilleria artigianale "Fermenthinks" a Firenze e una carriera che spazia tra cocktail e scrittura, c'è un Julian Biondi più intimo e riflessivo. La sua casa è uno specchio della sua personalità: complessa, atipica e ricca di dettagli che raccontano storie. Siamo entrati tra le mura del suo spazio domestico per scoprire cosa rende speciale il suo angolo di mondo.
Mi occupo più o meno di cose che hanno a che fare con le bevande alcoliche, ci racconta Julian con una punta di ironia. Distillatore, barman, giornalista di settore: ogni cosa, alla fine, lo riporta sempre ad avere un bicchiere in mano. La sua distilleria, "Fermenthinks", è nata nel 2022 a Firenze ed è l'ultima tappa di un percorso fatto di esperimenti e creatività. Tra le specialità della distilleria ci sono liquori sartoriali e Gin in stile London Dry, con un approccio che permette anche a bar e ristoranti di creare linee di prodotti personalizzati. Ma non siamo qui per parlare di cocktail: oggi parliamo della sua casa.
Un angolo di pace con vista su Firenze
Il mio angolo preferito? Proprio dove sono ora: una poltrona con vista su Firenze, ci svela Julian. È accanto al termosifone, quindi perfetta per l'inverno, e ci viene volentieri anche il mio cane, Enrico. Mi piace sedermi qui, leggere un libro e rilassarmi.
Questo spazio non è solo confortevole, ma rappresenta perfettamente la filosofia di Julian: un equilibrio tra funzionalità e bellezza, con un pizzico di relax che è imprescindibile nella frenesia della vita quotidiana.
Una lampada che racconta una storia
Quando gli chiediamo se c'è un oggetto speciale nella sua casa, non ha dubbi: Una lampada Castiglioni, regalo di mio padre per i miei 30 anni. Mi piaceva da tempo, ma inizialmente non sapevo che fosse un oggetto di design così importante. Ora è uno dei pezzi a cui sono più legato.
È questa attenzione ai dettagli che rende la casa di Julian unica: ogni oggetto, anche il più semplice, ha una storia da raccontare.
Porte nascoste e spazi inaspettati
Se potesse cambiare qualcosa della sua casa, sarebbe senza dubbio la cucina. È troppo piccola, ammette. Ma per il resto, sembra che lo spazio rifletta perfettamente il suo stile. E l'elemento più sorprendente? Le porte nascoste: Non sai mai cosa si trova dietro!
L'ultimo pezzo d'arredo che ha aggiunto in casa, invece, ha una storia speciale: è un quadro vinto all'asta durante l'ultimo giorno di apertura di un ristorante di un caro amico. Piaceva molto sia a me che a mia moglie, così lo abbiamo portato a casa e lo abbiamo appeso.
Rituali, colori e libri
Per Julian, la casa non è solo un luogo fisico, ma uno spazio mentale. Appena arrivo, tiro un sospiro di sollievo, svuoto le tasche nel cassetto all'ingresso e mi metto comodo, racconta. Un rituale semplice, ma essenziale per staccare dal caos quotidiano.
E poi c'è il verde, il colore che domina nei suoi interni: Scuro, petrolio... è il mio preferito, e in questa casa ce n'è abbastanza!
Sul comodino, invece, troviamo un classico: "Infinite Jest" di David Foster Wallace. È lì da un paio di mesi e credo che ci rimarrà ancora per un po' confessa con un sorriso.
Tre aggettivi per una casa che parla di sé
Come descriveresti la sua casa in tre parole? Julian non ha esitazioni: Complessa, atipica e bella. A me piace!
La casa di Julian Biondi è molto più di uno spazio dove vivere. È un luogo che racconta passioni, ricordi e ispirazioni, dove ogni angolo invita a scoprire qualcosa di nuovo.